Chebakia, i dolci tipici del Ramadan

Li abbiamo scoperti, li abbiamo amati, ne abbiamo fatto indigestione. Poi ne abbiamo comprato un ultimo pacchettino come ricordo, che non è durato molto! D’altronde … un ricordo è un ricordo!

Ma cosa sono?

Si tratta di dolci fritti, come la maggior parte dei dolci mediorientali, e il loro aspetto ricorda molto le cartellate pugliesi. La loro forma varia in base alla regione in cui vengono preparati, così come le spezie utilizzate, che vanno dai semi di sesamo a quelli di finocchio.

Sono i dolci tipici del Ramadan e durante tutto il periodo ci è capitato di vedere un banchetto che vendesse questi dolcetti tipici, sia lungo le vie cittadine sia nei luoghi più remoti. Inoltre ogni famiglia ne prepara solitamente una bella scorta per tutto il mese di durata del Ramadan.

Non sono tutti uguali

Inutile girarci intorno ma quelli più buoni che abbiamo assaggiato sono stati proprio quelli preparati in casa quando siamo stati ospiti della famiglia di Med. Non potevamo credere ai nostri occhi quando abbiamo visto che un intero tavolo della cucina era occupato da una montagna di Chebakia. Per l’occasione abbiamo banchettato insieme, in quel pasto che per loro era la colazione e per noi la cena (trovi tutto in questo video ).

Quando siamo rimasti due giorni ospiti nel cortile della casa di Mustapha e abbiamo chiesto se potevamo assaggiare un ultimo chebakia prima di ripartire e suo padre ce ne ha portato addirittura un sacchetto intero! Anche questa avventura la trovi raccontata qui se te la fossi persa:

Insomma, abbiamo mangiato i tipici dolci marocchini quasi ogni giorno anche noi. Le tradizioni d’altronde vanno rispettate!

Dico quasi perché saranno anche buoni, ma sono dei piccoli scrigni dolci, dolcissimi, a volte talmente dolci da risultare quasi nauseanti. D’altronde sono fritti, pieni di zucchero e ricoperti di miele.

Se sei un po’ attenta/o al tuo intestino e ai tuoi denti, anche tu li mangeresti “quasi” tutti i giorni. Se sei molto golosa/o, fai due passi in più e ricordati di lavarti bene i denti, per il resto sei perdonata/o!

Vuoi la ricetta?

Non posso dartela. Non saprei cucinarli e soprattutto non li cucinerei per non averne troppi a disposizione. Se spulci un po’ sul web la trovi facilmente.

Ti basta leggere farina, lievito, burro e olio (d’altronde due è meglio che uno!), mandorle, uova e poi olio per friggere, una quantità diabetica di miele per farli brillare e i semi di sesamo come decoro e avrai trovato la ricetta giusta.

Solitamente vengono serviti con un tè caldo, arricchito da una o più zollette di zucchero grandi il quadruplo di quelle a cui siamo abituati. Non vergognarti a chiedere un tè senza zucchero se temi una crisi iperglicemica, noi così tanto zuccherato non riuscivamo a berlo.

Poi magari mangiavamo uno chebakia in più, ma facciamo che chiudere un occhio di fronte a un po’ di golosità giustificata dal periodo di Ramadan.

Li hai mai assaggiati? Ti sono piaciuti? Ti aspettiamo nei commenti!

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