Marocco in camper: alla scoperta della costa atlantica

Scoprire il Marocco a bordo del nostro camper è stata una decisione presa in itinere. Da sempre affascinati dal paese, non avevamo mai avuto modo di visitarlo. Poi un giorno, dormendo lungo la costa andalusa e osservando il confine di un altro continente in lontananza, ci siamo decisi a comprare i biglietti del traghetto e a raggiungere l’Africa via “terra”.

Sicuramente sulla nostra decisione hanno molto influito i racconti più che positivi dei nostri amici Rose e Fabio dei “Giramondo ma non troppo” (che puoi ascoltare qui ), che non hanno mai smesso di supportarci e sopportarci, oltre a darci preziosi consigli circa luoghi dove sostare e da visitare.

A fine gennaio 2023 abbiamo quindi comprato i biglietti per il traghetto da Algeciras a Tanger Med e ci siamo imbarcati insieme a Olimpia e Sakè, i nostri cane e gatto (qui per i documenti necessari) e siamo partiti all’avventura!

Tabella dei contenuti
Premessa

Siamo rimasti 4 mesi in Africa, di cui 3 in Marocco, usando tutti i giorni disponibili dal visto per fare un Gran Tour del paese e lo abbiamo visistato in lungo e in largo questo paese godendo anche di qualche sosta lunga in posti magnifici. Visto l’enorme tempo speso nel paese abbiamo deciso di mettere nero su bianco i nostro itinerario creando tre articoli: in questo primo articolo troverete tutte le tappe che abbiamo effettuato lungo la costa atlantica (interrotto poi per proseguire in Mauritania e Senegal), nel secondo l’itinerario relativo all’entroterra e nell’ultimo quello lungo la costa mediterranea per poi tornare in Europa.

Itinerario

In questa sezione vi elencheremo tutte le tappe della nostra avventura, portandovi con noi da nord a sud del Marocco, rimanendo sempre lungo la costa atlantica: da Tangeri arriveremo insieme ad Agadir. Da qui puoi girare verso l’entroterra e leggere l’articolo dedicato o continuare fino giù, attraverso il territorio conteso del Sahara occidentale (che detto così fa paura ma nella realtà è sicurissimo!) fino a Dakhla e al confine con la Mauritania!

Se volete leggere solo il nostro itinerario con le sole tappe lo trovate qui mentre al fondo di questo articolo trovate la mappa con tutti i puntalini relativi a soste (quasi tutte in libera) e luoghi di interesse imperdibili.

Per quanto riguarda i biglietti del traghetto noi ci siamo affidati all’agenzia Viajes Normandie meglio nota come Gutierrez presso Algeciras. Nello specifico abbiamo speso 300 euro in totale per andata e ritorno da Algeciras a Tanger Med con biglietti open un anno, cioè senza necessità di prenotazione anticipata. Abbiamo deciso di traghettare su Tanger Med in quanto parte delle pratiche doganali si svolgono durante la traversata a bordo della nave. Se si opta per Ceuta si risparmiano 50 euro ma tutte le pratiche doganali si svolgono una volta approdati nella colonia spagnola.

Giorno 1: siamo arrivati a Tanger Med intorno alle 13 e dopo aver svolto le pratiche doganali, passando attraverso lo scanner, ci siamo diretti immediatamente verso Assilah a 80 km a sud. Abbiamo avuto modo di vivere subito l’atmosfera del souk, il tipico mercato marocchino, e di passeggiare lungo le mura di questa cittadina colorata e viva.

Il mix di colori di Assilah, una gioia per gli occhi.

Giorno 2: abbiamo lasciato Assilah e ci siamo diretti a Larache, tappa trovata per caso sulla cartina stradale. La medina appare da lontano come un cumulo di dadi bianchi e blu. Lungo la strada abbiamo osservato a malincuore numerosi cumuli di pattume a cielo aperto, con bambini e animali intenti a rovistare fra i detriti (scusate la sincerità ma questa scena ci ha lasciato un peso sul cuore). Siamo arrivati poi nel piccolo paesino di Moulay Bousselham, animato da pescatori che effettuano escursioni nella piccola laguna. Qui si trova anche un piccolo souk coperto. Dati i numerosi rifiuti e cani randagi ci siamo rimessi in marcia, raggiungendo un parcheggio libero nei pressi di un hotel, con possibilità di passeggiata lungo l’oceano.

Giorno 3: abbiamo visitato Salè, parcheggiando vicino alla Moschea e immergendoci nelle vie a contatto con la gente del posto, prima di attraversare l’omonimo fiume e dirigerci a Rabat, la capitale del paese. Il divario qui è decisamente notevole.

Abbiamo scoperto una città in forte crescita, con palazzi all’avanguardia, mezzi pubblici moderni, una Kashba ben curata con giardini ordinati e un souk decisamente pulito e ricco di dettagli. Lasciata la capitale ci siamo diretti a El Jadida, antica colonia portoghese.

Uno spot da favola. Svegliarsi con questa vista non ha prezzo.

Giorno 4: dopo due passi lungo le mura di El Jadida ammirando le piccole botteghe di artigiani locali abbiamo costeggiato l’Atlantico sostando sulla falesia per un pranzo con vista e ci siamo diretti a Ouladida, famosa per le coltivazioni di ostriche.

Giorno 5: lasciata Ouladida siamo giunti a Safi, città nota per la produzione di ceramiche. Grazie a un signore del posto abbiamo scoperto che qui, a differenza delle altre cittadine, musulmani, ebrei e cristiani convivevano e convivono senza problemi in abitazioni con porte adiacenti, motivo per cui non si trova il Mellah (quartiere ebraico), presente invece nelle altre città del Marocco. Camminando fra le stradine si raggiunge la zona con i forni per la cottura delle ceramiche e le cooperative per la vendita dei prodotti finiti.

Qui abbiamo avuto modo di aprire subito gli occhi su un modo di vivere completamente diverso dal nostro e lo abbiamo raccontato in questo video.

Giorno 6: abbiamo raggiunto Essaouira in mattinata, per una passeggiata fra le viuzze e il souk. Parte della città, quella relativa al Mellah ebraico, era in ristrutturazione. Siamo arrivati fino al porto e poi abbiamo pranzato con un panino ripieno di pesce. Segnaliamo qui un buon co-working (Noqta space) , nel quale abbiamo sfruttando una buona connessione e spazi tranquilli e silenziosi per lavorare.

Giorno 7: abbiamo approfittato di aver conosciuto una coppia di italiani per fare di nuovo una passeggiata a Essaouira insieme a loro, prima di dirigerci in un campeggio affacciato sulla costa, a Sidi Kaouki e osservare il tramonto sulla spiaggia.

Giorno 8: siamo rimasti in campeggio approfittando della calma del luogo per fare una bella passeggiata e pranzare in compagnia.

Giorno 9-10: ci siamo recati ad Had Draa per visitare un famoso mercato rurale della domenica dedicato sia a frutta e verdura che al bestiame. Atmosfera unica, sembrava di aver fatto un salto indietro di molti anni. Prezzi davvero vantaggiosi, ma attenzione ai borseggiatori. Da qui ci siamo diretti verso sud di Imsouane, sostando in libera per due giorni a ridosso delle dune, facendo delle belle passeggiate e godendo di un tramonto magico.

Giorno 11: lasciata la costa abbiamo raggiunto Agadir, che però ci ha accolti con un traffico e un caos che non ci hanno fatto venir voglia di sostare.

Dopo aver approfittato di un Carrefour per fare un po’ di spesa siamo ripartiti direzione Tifnit, piccolo paese di pescatori, dove godere di belle passeggiate lungo la costa.

Giorno 12: abbiamo pranzato in compagnia in riva all’oceano, approfittando di un piccolo ristorante che grigliava pesce fresco e ci siamo diretti in serata verso Tiznit, la “mecca” degli artigiani specializzati in lavori di tappezzeria e carrozzeria di camper (con prezzi davvero vantaggiosi).

Qui abbiamo avuto modo di conoscere le famose “finte guardie”., personaggi che si spacciano per guardiani dei parcheggi. Noi abbiamo cortesemente e giustamente rifiutandoci di pagare come in molte altre occasioni, libera scelta.

Giorno 13: abbiamo approfittato degli artigiani per sistemare un problema al pannello solare portatile per poi visitare il centro di Tiznit passeggiando per il souk e pranzando in un piccolo locale che friggeva sardine sul momento (10dh/1 euro per un kilo di sardine).

Abbiamo poi visitato il quartiere con la fontana blu e siamo ripartiti in direzione Mirleft per una passeggiata nella baia incastonata fra le scogliere.

Da qui puoi proseguire verso l’entroterra cliccando qui o continuare l’avventura verso la città di Dakhla e ritrovarsi con centinaia di camperisti al PK25 o proseguire ancora più a sud e arrivare al confine con la Mauritania.

Giorno 14: una tempesta di sabbia fastidiosa ci ha costretti a spostarci dalla costa, raggiungendo per pranzo il parcheggio vicino al souk di Sidi Ifni. Da qui abbiamo deciso di proseguire senza vedere le famose scogliere di Legzira , praticamente impossibili da visitare in mezzo alla bufera (ma ce l’abbiamo fatta al nostro rientro), e abbiamo raggiunto Guelmin, dove si trova l’ultimo supermercato attrezzato con prodotti europei, il Marjane oltre a un mercato del bestiame che si svolge il sabato mattina.

A proposito, avete mai guidato in mezzo a una bufera di sabbia?

Giorno 15: abbiamo visitato il souk di Guelmin e osservato il famoso commercio di caprette e dromedari, per poi spostarci verso l’oasi di Tighmert per pranzo. Purtroppo il vento e la bufera di sabbia non ci hanno dato tregua, così ci siamo rimessi su strada raggiungendo Tan Tan senza incontrare anima viva.

Da qui in poi sono iniziati numerosi posti di blocco in cui ci hanno richiesto le “fiche de police”, documenti che riportano i dati dei passeggeri e del mezzo. Noi li abbiamo scritti a mano inserendo: - nome e cognome - numero di passaporto - targa mezzo - numero de police (segnato sul passaporto all’ingresso)

Giorno 16: siamo ripartiti direzione Akhfennir, dove abbiamo sfruttato il piazzale della Moschea per fare pranzo al riparo dalle raffiche di vento per poi raggiungere nel tardo pomeriggio Tarfaya. Qui volevamo visitare il museo dedicato al Piccolo Principe dato che pare che qui sia stata scritta la famosa novella, ma purtroppo l’abbiamo trovato chiuso.

A metà strada si trova il parco nazionale di Khenifiss con un ottimo spot per fermarsi a Naïla. Qui si possono fare lunghe passeggiate e se il tempo è clemente fare un giro in barca per vedere i fenicotteri.

Giorno 17: lasciata Tarfaya abbiamo fatto una piccola deviazione sulla N1 per osservare il relitto della nave che collegava il Marocco con le Canarie poi, sempre accompagnati da vento forte, abbiamo raggiunto Laayoune, città militarizzata.

Giorno 18: raggiunta Boudjour per pausa pranzo ma trovando tutto chiuso a causa della bufera di vento ci siamo messi alla guida attraversando il territorio conteso del Sahara Occidentale e raggiungendo la piccola frazione di Oued Karaa, con accesso diretto all’oceano.

Giorno 19: abbiamo passeggiato lungo la riva scoprendo il piccolo paese di pescatori e passeggiando fra le minuscole baracche, notando il gran numero di detriti misti a sabbia, portati dal mare e gettati da chi ha una cultura della differenziata diversa dalla nostra, se non praticamente assente. Nel pomeriggio ci siamo diretti verso Dakhla.

Giorno 20-21: abbiamo raggiunto il centro cittadino e approfittato del wifi di un bar per lavorare un paio di giorni con una connessione stabile, visitato il souk e le vie del paese e ammirando anche la grande statua raffigurante una teiera. A Dakhla si trova il PK25., famoso parcheggio e punto di ritrovo di camperisti (alcuni stazionano qui 6 mesi..!).

Giorno 22: abbiamo approfittato dello “scarico” (se così si può definire)presente al PK25 , caricato acqua lungo la via e guidato per 3 ore attraversando il famoso cartello del tropico del cancro per raggiungere Barbate, un piccolo paesino di pescatori.

Giorno 23: abbiamo passeggiato lungo la costa in questa zona molto tranquilla per poi dirigerci dopo pranzo alla frontiera sud per entrare, il giorno dopo, in Mauritania. Questa però è un’altra storia che puoi seguire qui.

Se invece vuoi leggere come continua la nostra avventura in Marocco puoi farlo cliccando qui!

In breve

Giorno 1: Assilah

Giorno 2: Larache, Moulay Bousselham

Giorno 3: Salè, Rabat

Giorno 4: El Jadida, Ouladidaxfin

Giorno 5: Safi, Souira Qdima

Giorno 6-7: Essaouira

Giorno 8: Sidi Kaouki

Giorno 9-10: Had Draa, Imsouane

Giorno 11: Agadir, Tifnit

Giorno 12-13: Tiznit

⚠️ Da qui puoi continuare il viaggio verso l’entroterra

Giorno 14: Mirleft, Sidi Ifni, Legzira

Giorno 15: Guelmin e il mercato di dromedari, l’oasi di Tighmert, Tan Tan

Giorno 16: Akhfennir, Tarfaya

Giorno 17: Laayoune

Giorno 18-19: Boudjour, Oued Karaa

Giorno 20-21: Dakhla

Giorno 22: Barbate

Giorno 23: Border Mauritania

Finte Guardie

Abbiamo letto per la prima volta queste parole mentre cercavamo uno spot sulle varie applicazioni che usiamo per viaggiamo (le trovi tutte qui). Una recensione recitava:

Attenzione alle finte guardie

Non abbiamo capito subito pensando ci si riferisse a dei finti poliziotti. Ingenui. Con il tempo abbiamo capito che con la dicitura “finte guardie” ci si riferisce ai “parcheggiatori abusivi” che presidiano qualsiasi parcheggio in Marocco. Sedutx su una sedia con un giubbino giallo aspettano l’arrivo di una macchina o di un turista per poi presentarsi al finestrino a chiedere dei soldi, generalmente si parla di 10/20dh (1/2 euro).

Il problema non è economico ma il fatto che a volte, fin troppe, ci siamo sentiti presi in giro in quanto si sono presentati come guardiani del parcheggio o notturni per poi, presi i soldi, sparire se non per tornare il giorno dopo per richiedere i soldi. In alcune situazioni (come alle Cascate di Ouzoud o a Mirleft) ci hanno chiesto i soldi nonostante ci fosse il cartello “parcheggio gratuito”.

Inoltre i parcheggi sono pieni di spazzatura, se ti pago almeno potresti tenerlo pulito no?

Si è presentato come guardiano dell’intera area: un lago.

Tutti i parcheggi sono abusivi?

Buona parte dei parcheggiatori sono abusivi sopratutto nei pressi siti turiscitici ma non tutti. In alcune grandi città come Marrakech o sulla costa mediterranea sono presenti parcheggi a pagamento e custoditi per davvero. Vicino a Tetuan vista mare il guardiano è rimasto tutta la notte a controllare noi e altri camperisti.

Come comportarsi?

Con il tempo, vivendo il paese e parlando con altri camperisti abbiamo capito come funziona e come evitare. Noi fin da subito abbiamo deciso di non alimentare troppo questo giro di parcheggiatori abusivi adottando una semplici regole, o meglio frase (in francese) da dire sorridendo:

La gendarmerie nous a dit de venir ici.

che tradotto in italiano

La gendarmeria ci ha detto di venire qui.

Non vi serve una pronuncia perfetta in quanto già con la parola “gendarmerie” desisteranno. Consigliamo comunque di andare via se diventano aggressivi.

Si è presentato come guardiano del parcheggio ma siamo stati presi a pallonate e qualche pietra dai bambini. Il giorno successivo mi sono opposto e non ho pagato.

Esistono veri guardiani?

Non tutti i parcheggi sono così. Qualche volta ci è capitato di vedere dei veri parcheggi custoditi con esposti i prezzi. Ad esempio a Cabo Negro non sapevamo dove dormire è abbiamo sostato in uno spot trovato su Park4Night con vista mare, segnato come custodito ed infatti così è stato! La guardia è stata seduta tutta la notte sulla sua sedia a controllare noi è altri tre camper!

Abbiamo pagato anche nel palmeto a Tafrout, posto incantevole, con guardiani che per 15dh passavano la notte con le torce a controllare l’area.

Quanto abbiamo speso

Di seguito elenchiamo tutte le spese sostenute dal momento in cui siamo entrati in Marrocco a Tangeri fino al border con la Mauritania, quindi di sola andata. Il viaggio di ritorno è stato fatto passando attraverso l’interno del Marocco e poi lungo la costa del Mediterraneo.

Il costo del traghetto (voce “Trasporti - Altro”) è da intendersi di sola andata dalla Spagna al Marocco mentre quello di rientro lo puoi trovare nell’articolo finale della nostra avventura.

Spese
Totale :
Considerazioni

Il nostro approccio iniziale al Marocco, entrando da Tanger Med, non è stato dei migliori. Siamo subito stati condizionati dalla troppa pattumiera presente ovunque: intere discariche a cielo aperto, popolate da animali intenti a mangiare la plastica e bambini a correre e giocare fra le macerie. Ci siamo risollevati il morale passeggiando per le stradine di Assilah, per poi apprezzare la piacevole Rabat, Essaouira, la costa di Legzira e le sue scogliere fino ad arrivare a Dakhla. La strada per raggiungere Daklha e da Daklha al border della Mauritania può risultare eterna e noiosa, ma alcuni scorci di questi paesaggi ci hanno lasciati davvero senza fiato!

Tappe imperdibili

In un viaggio

  • Assilah: una città colorata, allegra e bella da vedere che da un caldo benvenuto appena entrati in Marocco
  • Rabat e Salé: di Rabat abbiamo già speso molte parole nell’articolo dedicato ma possiamo riassumere questa capitale in tre parole: moderna, elegante e sfrontata. Da vedere insieme alla sua gemella Salé.
  • Essaouira: una perla affacciata sull’oceano atlantico. Da non perdere.
  • Had Draa: andare al mercato di Had Draa è come fare un tuffo nel passato. Fai attenzione perché alcune sezioni sono da stomaci forti!
  • Oued Karaam e Barbate: due luoghi di pace dove fermarsi e godere di pace e tranquillità.
Tappe che si possono evitare

Noi abbiamo deciso di vedere tutto il Marocco ma se tornassimo indietro, queste tappe le eviteremmo volentieri.

  • Moulay Bousselham: tanto bella in foto quanto brutta dal vivo. Inoltre non è facilissima da raggiungere.
  • Boudjour: ottima come tappa per fare una pausa ma nulla di più.
  • Agadir: tutto quello che non vorresti vedere in Marocco: l’opulenza Europea.
Il nostro Vlog

Se vuoi rivivere le nostre avventure puoi farlo qui sotto oppure trovi la serie completa cliccando qui :

Le nostre mappe

Questa mappe è completa di tutti i posti visitati, le soste (qui trovi i 5 migliori), campeggi, negozi, pizzerie (scopri le migliori) fatte in tutto il Marocco. Non aver paura di cliccare sul tasto nell’angolo in alto a sinistra per abilitare\disabilitare quelli che vi interessano!


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